
Un “piccolo” rito serale per ESSERE PIÙ FELICI: Le tre benedizioni
Un piccolo aiuto per non andare alla deriva quando sentiamo di non avere il controllo.
“Il nostro cervello, probabilmente per motivi evoluzionistici, non riesce a soffermarsi sugli eventi buoni, tanto quanto su quelli cattivi. Per vincere la nostra naturale inclinazione al catastrofismo – che in passato ci è stata molto utile – dobbiamo praticare il più possibile l’abilità di pensare a ciò che è andato bene e ad esserne grati.” Martin Seligman
Martin Seligman è il fondatore della Psicologia Positiva. Con il suo pensiero ha dato alla psicologia un bellissimo contributo, ha ideato esercizi, strumenti utili, per imparare a mantenere un atteggiamento positivo. Spesso la psicologia positiva è stata associata a qualcosa di superficiale, “leggero”, ad una modalità volta alla negazione della realtà e delle emozioni difficili. In realtà è una pratica profonda e importante per costruire la capacità di rispondere agli eventi, soprattutto a quelli difficili, con una modalità più positiva. Spesso portiamo l’attenzione a ciò che va male nella nostra vita: a volte può essere utile analizzare gli eventi negativi per trarne insegnamento, ma spesso passiamo troppo tempo a puntare il focus su ciò che non va.
Seligman sottolinea – ma sono sicura te ne sarai resa conto anche tu – come concentraci solo su ciò che è negativo ci predispone ad ansia e depressione, per questo motivo sarebbe più utile migliorare la nostra capacità di pensare e godere di ciò che è andato bene. Sembra una banalità, ma spesso le cose semplici ci sfuggono e rimaniamo aggrappate al dolore, in tutte le sue forme.
Fra tutti i suoi “esercizi” voglio condividere questo, che nella sua semplicità è super prezioso… lo proponeva spesso nei suoi corsi, e lo considerava fra i più efficaci: le tre benedizioni.
Questo esercizio ha come scopo quello di aiutarci a portare l’attenzione su ciò che funziona nella nostra vita, questo permette di allenare ad un atteggiamento positivo.
Cosa si intende con “benedizioni?” Possiamo considerare “benedizioni” delle cose buone che ci sono accadute durante il giorno, che magari possiamo anche non aver fatto noi direttamente, e che consideriamo come un dono gentile.
L’esercizio delle tre benedizioni consiste in questo semplice rituale:
- dopo cena o prima di addormentarti, ritagliati un momento di riflessione: fai qualche respiro calmo e lento e poi scrivi su un quaderno le tre “cose” belle accadute durante la giornata. Forse potrai pensare che nella tua giornata non sia successo nulla che sia degno di nota. In questo caso ti consiglio di sforzarti a trovare comunque almeno tre cose, per quanto banali ti possano sembrare. Non devono essere grandi successi o cose straordinarie, ma possono anche essere eventi che per te sono andati bene, situazioni in cui ti sei sentita capace, gentilezze ricevute che ti hanno fatto piacere, momenti in cui sei stata bene, un raggio di sole… un profumo…
- Dopo, scrivi perché sono importanti per te (questo passaggio è importante, perché altrimenti sarà una semplice lista, in questo modo avrai occasione di rifletterci).
- Continua chiedendoti: “Cosa posso fare perché si ripresenti in futuro?” e prova a risponderti.
- Concludi scrivendo, per cosa ti fai i complimenti oggi e trova una parola che possa rappresentare la tua giornata
- Infine, esprimi sincera gratitudine per quanto ricevuto nella giornata
Questo esercizio fatto a fine giornata, è un bellissimo appuntamento con noi stesse perché ci aiuta a ritornare alla giornata trascorsa, comprendere qualcosa in più su di noi e a non dare nulla per scontato niente… ti accorgerai che questo rituale può modificare degli atteggiamenti negativi e incrementare pace e positività.
Quindi non rimandare! da stasera, prenditi uno spazio di qualche respiro calmo e lento e poi scrivi le tue tre “Benedizioni”.
Se non hai un quaderno dedicato ai tuoi pensieri, procuratelo… sceglilo con cura e amore. Scrivere è importante.
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Seligman e colleghi (2005) hanno seguito per 6 mesi, un campione di persone a cui era stato chiesto di svolgere un semplice esercizio di gratitudine. Al termine del periodo di ricerca, riscontrarono che chi aveva svolto l’esercizio di gratitudine con costanza era più felice e meno depresso, rispetto al gruppo che non aveva svolto l’esercizio.
Provaci anche tu, fatti un regalo! Con il tempo diventerà più facile e a distanza di mesi probabilmente sarai meno triste e non potrai più fare a meno di questo esercizio. Diventerà un tuo modo di porti alla Vita.
Un piccolo aiuto per non andare alla deriva quando sentiamo di non avere il controllo.
Fammi sapere se vuoi, leggerò con piacere le tue riflessioni.
Un caro saluto, Maria Grazia Maiellaro
Scopri anche la meditazione Cosa c’è che va bene?
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